La Bci (Brain Computer Interface), è a lavoro per un sistema che permette il controllo dei macchinari con il pensiero, macchinari nati per facilitare la comunicazione per i disabili, basati sull’interazione tra l’organo del cervello e il computer. Nel Regno Unito, nel centro interdisciplinare per la ricerca della Computer Music dell’università di Plymouth, il professor Miranda con il suo team, stanno lavorando allo sviluppo di progetti correlati alla Bcmi, ossia la parte della Bci applicata alla musica. Sembra proprio che uno degli obiettivi principali del progetto, è utilizzare la musica come modalità di interazione per aumentare la qualità di vita delle persone disabili.
Per creare musica grazie alla mente, viene utilizzata la stessa tecnologia dell’elettroencefalogramma, ossia monitorando le onde elettroencefalografiche di un soggetto, il macchinario attiva ruoli generativi associati all'attività delle differenti bande di frequenza dello spettro del segnale che viene dal cervello. Viene utilizzata una specie di cuffia chiamata “brain-cup”, dove sono inseriti gli elettrodi per poter captare le onde alpha e beta del cervello, una volte intercettate, esse vengono decodificate e trasformate in musica. Il nuovo esperimento di basa sugli stati mentali di chi si sottopone alla ricerca, infatti gli elettrodi collegati ad un pc, monitorano l’andamento degli stati emotivi a seconda della produzione musicale che ne deriva.
Ma il collegamento tra la tecnologia la musica, viene sperimentato anche dall’università Pompeu Fabra di Barcellona, con il ReacTable, un tavolo musicale con scopi creativi e terapeutiche. Si tratta di un tavolo, dove viene creata un interazione tra l’artista ed il suono generato. Questa strumentazione permette l’utilizzo simultaneo tra più utenti, e studia l’attenzione musicale e le emozioni, adatto ai bambini. Il ReacTable è stato venduto in 8 musei in 8 paesi diversi in tutto il mondo, grazie a questa locazione, i ricercatori hanno potuto constatare con i loro occhi i benefici e le potenzialità della strumentazione.
Per creare musica grazie alla mente, viene utilizzata la stessa tecnologia dell’elettroencefalogramma, ossia monitorando le onde elettroencefalografiche di un soggetto, il macchinario attiva ruoli generativi associati all'attività delle differenti bande di frequenza dello spettro del segnale che viene dal cervello. Viene utilizzata una specie di cuffia chiamata “brain-cup”, dove sono inseriti gli elettrodi per poter captare le onde alpha e beta del cervello, una volte intercettate, esse vengono decodificate e trasformate in musica. Il nuovo esperimento di basa sugli stati mentali di chi si sottopone alla ricerca, infatti gli elettrodi collegati ad un pc, monitorano l’andamento degli stati emotivi a seconda della produzione musicale che ne deriva.
Ma il collegamento tra la tecnologia la musica, viene sperimentato anche dall’università Pompeu Fabra di Barcellona, con il ReacTable, un tavolo musicale con scopi creativi e terapeutiche. Si tratta di un tavolo, dove viene creata un interazione tra l’artista ed il suono generato. Questa strumentazione permette l’utilizzo simultaneo tra più utenti, e studia l’attenzione musicale e le emozioni, adatto ai bambini. Il ReacTable è stato venduto in 8 musei in 8 paesi diversi in tutto il mondo, grazie a questa locazione, i ricercatori hanno potuto constatare con i loro occhi i benefici e le potenzialità della strumentazione.
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