Facebook ha raggiunto un accordo con la Federal Trade Commission, l’autorità Antitrust degli Usa, in merito alle varie controversie sulla privacy dei suoi iscritti.
Secondo questo accordo della durata di 20 anni, il “sito in blu” dovrà chiedere in maniera esplicita il consenso ai propri utenti prima di effettuare eventuali modifiche agli account personali e, nello specifico, alle impostazioni sulla privacy degli utenti. L’accordo stabilisce inoltre che l’azienda guidata da Mark Zuckerberg dovrà ogni anno essere soggetta a controlli indipendenti in materia di privacy.
In questo modo, l’autorità Antitrust degli Usa sta provando a delineare meglio il contesto relativo alla privacy online, i cui confini, a mio giudizio, non è che siano così netti.
Tutto questo ha avuto origine dalle numerose proteste di molti tra gli iscritti del social network per antonomasia (che per ora ha tra le sue fila ben 800 milioni di utenti).
Secondo Jon Leibowitz, presidente della Federal Trade Commission, il perché di questo accordo risiede nel fatto che le innovazioni, nel momento in cui vengono poste in essere, non devono mai creare svantaggi agli utenti.
Di per certo, oltre alla società di Palo Alto anche Google e Twitter saranno sottoposti a controlli di questo genere.
I principali colossi informatici, che hanno anche un peso molto importante nell’ambito della cosiddetta area social saranno, obbligati a rispettare gli accordi in questione.
Secondo questo accordo della durata di 20 anni, il “sito in blu” dovrà chiedere in maniera esplicita il consenso ai propri utenti prima di effettuare eventuali modifiche agli account personali e, nello specifico, alle impostazioni sulla privacy degli utenti. L’accordo stabilisce inoltre che l’azienda guidata da Mark Zuckerberg dovrà ogni anno essere soggetta a controlli indipendenti in materia di privacy.
In questo modo, l’autorità Antitrust degli Usa sta provando a delineare meglio il contesto relativo alla privacy online, i cui confini, a mio giudizio, non è che siano così netti.
Tutto questo ha avuto origine dalle numerose proteste di molti tra gli iscritti del social network per antonomasia (che per ora ha tra le sue fila ben 800 milioni di utenti).
Secondo Jon Leibowitz, presidente della Federal Trade Commission, il perché di questo accordo risiede nel fatto che le innovazioni, nel momento in cui vengono poste in essere, non devono mai creare svantaggi agli utenti.
Di per certo, oltre alla società di Palo Alto anche Google e Twitter saranno sottoposti a controlli di questo genere.
I principali colossi informatici, che hanno anche un peso molto importante nell’ambito della cosiddetta area social saranno, obbligati a rispettare gli accordi in questione.
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