Anonymous vs Federal Bureau of Investigation: perché mai un agente dell’FBI aveva un database di ID Apple?
Anonymous dichiara di
aver sottratto ben 12 milioni di Apple ID da un portatile di un agente dell’FBI,
ma il Federal Bureau of Investigation smentisce categoricamente la sua
responsabilità, sebbene sul profilo
Twitter di Anonymous ne siano stati pubblicati 1 milione. Tutto
iniziò 3 anni fa, quando l’agente Christopher
Stangl invitava in un video sia Anonymous che LulzSec ad aderire all’FBI nella
lotta al cyber crimine. In un certo qual modo, la risposta non è tardata ad
avvenire e la notte del 3 settembre sono stati pubblicati ben 1 milione di numeri identificativi di
dispositivi Apple, sottratti proprio dal laptop di Stangl, tramite un bug
generato da Java.
La notizia ha dato il
là ai prevedibili discorsi sulla questione “privacy”, ma anche alle
responsabilità oggettive dell’agente e dell’FBI. La domanda che molti fan della
multinazionale di Cupertino e non solo è “perché mai un agente dell’FBI aveva
un database di ID Apple?”. Con questi identificativi è possibile risalire a
dati personali quali nome utente, numero di cellulare, tipologia di iDevice,
indirizzi e dati della carta di credito con cui si accede a i-Tunes. Già nel
2011, Apple era finita nel mirino perché si era venuti a conoscenza della
cessione di info personali a società terze, senza che i possessori dei
dispositivi Apple avessero dato la loro autorizzazione.
Anonymous ha
volontariamente pubblicato la lista senza dati personali, allo scopo
dimostrativo di far capire ai diretti interessati quanto siano vulnerabili i
dispositivi. E se a pagarne le conseguenze è anche un agente dell’FBI …
Intanto il 4
settembre, sul profilo Twitter dell’FBI è apparso un comunicato in cui si è
dichiarato che sebbene gli agenti siano al corrente di un report pubblicato su una possibile
violazione di un portatile di un agente e dei dati personali inerenti agli UDID
Apple, per il momento mancano le prove relative ad un’eventuale
compromissione.
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