La premessa di questo post è molto semplice e vuole mettere in evidenza come il livello di interazione di natura umana e sociale con la tecnologia, che è parte integrante della nostra vita quotidiana, sta con il passare del tempo venendo meno.
E’ chiaro che ogni individuo frequenta un ambiente ed un contesto ben preciso (scuola, lavoro, amici), ma internet non ha fatto altro che spostare gli equilibri, aumentando da un lato la cerchia di contatti, ma al tempo stesso riducendo il contatto umano. Da questo punto di vista, è possibile iniziare a capire la prospettiva di Touchy, un interessante progetto lanciato da un noto sviluppatore giapponese di hardware e software, Eric Siu, e del suo gruppo di ricercatori dell’Università di Tokyo (ente che in campo di ricerca merita di certo speciale menzione). Quello che è possibile considerare a tutti gli effetti un esperimento non è altro che una vera e propria fotocamera umana che va indossata come un casco con due otturatori che sono collocati sugli occhi.
I 2 obiettivi anteriori hanno il diaframma ben chiuso e quindi almeno all’inizio non si riesce a vedere nulla. Per il corretto azionamento di Touchy, è necessario essere toccati da qualcuno che non farà altro che procedere con l’attivazione di un sensore che genererà un’interazione fra il contatto umano e la tecnologia. Nella circostanza in cui il tocco vada oltre i 10 secondi, Touchy la camera umana scatterà delle immagini. L’obiettivo finale di questo esperimento consiste nel dimostrare come in un’era incentrata sulla tecnologia, soprattutto sui social network e sui dispositivi mobili touchscreen, gli uomini a livello di contatto fisico interagiscono sempre meno rispetto al passato.
E’ chiaro che ogni individuo frequenta un ambiente ed un contesto ben preciso (scuola, lavoro, amici), ma internet non ha fatto altro che spostare gli equilibri, aumentando da un lato la cerchia di contatti, ma al tempo stesso riducendo il contatto umano. Da questo punto di vista, è possibile iniziare a capire la prospettiva di Touchy, un interessante progetto lanciato da un noto sviluppatore giapponese di hardware e software, Eric Siu, e del suo gruppo di ricercatori dell’Università di Tokyo (ente che in campo di ricerca merita di certo speciale menzione). Quello che è possibile considerare a tutti gli effetti un esperimento non è altro che una vera e propria fotocamera umana che va indossata come un casco con due otturatori che sono collocati sugli occhi.
I 2 obiettivi anteriori hanno il diaframma ben chiuso e quindi almeno all’inizio non si riesce a vedere nulla. Per il corretto azionamento di Touchy, è necessario essere toccati da qualcuno che non farà altro che procedere con l’attivazione di un sensore che genererà un’interazione fra il contatto umano e la tecnologia. Nella circostanza in cui il tocco vada oltre i 10 secondi, Touchy la camera umana scatterà delle immagini. L’obiettivo finale di questo esperimento consiste nel dimostrare come in un’era incentrata sulla tecnologia, soprattutto sui social network e sui dispositivi mobili touchscreen, gli uomini a livello di contatto fisico interagiscono sempre meno rispetto al passato.
Chi desiderasse avere maggiori approfondimenti su questo
interessante esperimento chiamato “Touchy A Human Camera” non deve far
altro che andare sulla homepage di questo
sito.
Chi invece intende vedere la video presentazione può tranquillamente dare
un’occhiata al relativo video
di Youtube.
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