Il malaware esiste anche per mac.
Con lo sviluppo della tecnologia di comunicazione del terzo millennio, il web, ha preso piede un fenomeno molto preoccupante e che provoca agli utenti danni spesso irreparabili. I malaware, ovvero tutti quei programmi che, insieme ai file normali, viaggiano per tutto il mondo e si annidano nei computer.
Naturalmente si sono evoluti molto velocemente, sviluppando la capacità di adattarsi ai sistemi di protezione, in maniera da perpetrare le loro “cattive azioni”, passando dai dialer ai sistemi di spyware moderni.
Mentre con i modem “dial up” ci si rendeva immediatamente conto del cambio di connessione, con la connessione “DSL”, la trasmissione di questi dati è molto più invadente. Si annidano nelle macchine e vi restano, silenti, fino a che non si verificano le condizioni, per le quali è possibile il funzionamento. Risulta, così, impossibile rintracciarli e stanarli.
Bisogna porre bene l'attenzione sul fatto che l'obbiettivo di chi progetta i virus è quello di guadagnare, per cui entrano in funzione per rubare le informazioni relative ai trasferimenti di denaro via web, o comunque relative alla sfera personale degli utenti.
È inutile dire che la diffusione della piattaforma Windows ha ristretto il campo d'azione dei malaware solo a questo tipo di computer, ma gli altri marchi non sono completamente esenti dagli attacchi indesiderati, anzi con il passare del tempo, il problema aumenta, per gli utilizzatori di altri sistemi operativi, in maniera esponenziale. Secondo alcune ricerche, condotte dalle maggiori case di distribuzione (McAfee, Trend Micro), l'aumento degli attacchi malaware, verso computer Mac Os è aumentato del 228%, contro il 73 % dei normali pc, nello spazio di tempo tra il 2003 e il 2005 ed ha raggiunto livelli preoccupanti negli ultimi anni.
Non c'è da stare tranquilli! Ormai anche gli utenti della mela devono guardarsi da possibili attacchi, perdendo il loro “privilegio”.
In conclusione, secondo me, è comunque buona norma e regola, al fine di evitare spiacevoli situazioni, porre la massima attenzione al trasferimento dei propri dati personali, fornendoli solo nei casi strettamente necessari ed a interlocutori fidati, a prescindere dal sistema mediante il quale vengono scambiati.
Con lo sviluppo della tecnologia di comunicazione del terzo millennio, il web, ha preso piede un fenomeno molto preoccupante e che provoca agli utenti danni spesso irreparabili. I malaware, ovvero tutti quei programmi che, insieme ai file normali, viaggiano per tutto il mondo e si annidano nei computer.
Naturalmente si sono evoluti molto velocemente, sviluppando la capacità di adattarsi ai sistemi di protezione, in maniera da perpetrare le loro “cattive azioni”, passando dai dialer ai sistemi di spyware moderni.
Mentre con i modem “dial up” ci si rendeva immediatamente conto del cambio di connessione, con la connessione “DSL”, la trasmissione di questi dati è molto più invadente. Si annidano nelle macchine e vi restano, silenti, fino a che non si verificano le condizioni, per le quali è possibile il funzionamento. Risulta, così, impossibile rintracciarli e stanarli.
Bisogna porre bene l'attenzione sul fatto che l'obbiettivo di chi progetta i virus è quello di guadagnare, per cui entrano in funzione per rubare le informazioni relative ai trasferimenti di denaro via web, o comunque relative alla sfera personale degli utenti.
È inutile dire che la diffusione della piattaforma Windows ha ristretto il campo d'azione dei malaware solo a questo tipo di computer, ma gli altri marchi non sono completamente esenti dagli attacchi indesiderati, anzi con il passare del tempo, il problema aumenta, per gli utilizzatori di altri sistemi operativi, in maniera esponenziale. Secondo alcune ricerche, condotte dalle maggiori case di distribuzione (McAfee, Trend Micro), l'aumento degli attacchi malaware, verso computer Mac Os è aumentato del 228%, contro il 73 % dei normali pc, nello spazio di tempo tra il 2003 e il 2005 ed ha raggiunto livelli preoccupanti negli ultimi anni.
Non c'è da stare tranquilli! Ormai anche gli utenti della mela devono guardarsi da possibili attacchi, perdendo il loro “privilegio”.
In conclusione, secondo me, è comunque buona norma e regola, al fine di evitare spiacevoli situazioni, porre la massima attenzione al trasferimento dei propri dati personali, fornendoli solo nei casi strettamente necessari ed a interlocutori fidati, a prescindere dal sistema mediante il quale vengono scambiati.
Commenti
Posta un commento