Licenza speciale, quella messa in pratica dalla Federazione Italiana Editori di Giornale (FIEG), per quanto riguarda l’utilizzo dei contenuti editi dagli editori dei più autorevoli quotidiani: il suo nome è Repertorio Promopress e sa tanto di cartello made in Italy a favore di FIEG. In un’intervista che l’avvocato Guido Sforza, Presidente e Fondatore dell’Istituto per le politiche dell'innovazione, ha concesso un mese fa al blog Cado in Piedi, si è messo in evidenza come al momento quella in questione è un’iniziativa privata della FIEG che intenderebbe sviluppare un archivio dove far confluire gli editori che ne fanno parte. Dal semplice blogger all’utilizzatore commerciale, chi vorrà farne parte dovrà pagare un prezzo fisso. Tanti sono gli elementi di incertezza a cui non è ancora possibile dare una risposta: “Quando partirà l’iniziativa?”. “A quanto ammonterà il pagamento della fee di un contratto di licenza?”. Ma soprattutto “Quali conseguenze potrà avere quest’iniziativa della Federazione Italiana Editori di Giornale?”.
Si parla già di “Google Tax all’italiana”, anche se sul sito della FIEG si lascia intendere che le società che su occupano della produzione e della distribuzione di rassegne stampa, ma non c’è il distinguo necessario tra l’utilizzatore di tipo commerciale e di tipo non commerciale. Aspetto importante, se si considera che sul ramo web l’informazione è spesso sinonimo di citazione di contenuti pubblicati su altri siti web. Quindi chi ha un blog e cita un contenuto di un autorevole quotidiano sulla sua pagina va differenziato o no da un altro tipo di informazione? Insomma, i confini di questa iniziativa non sono così netti, ma al momento le logiche di cartello non possono passare in secondo piano. I soggetti privati potrebbero perciò allearsi, in modo da non garantire il riutilizzo dei contenuti.
A titolo personale, il mercato dell’informazione andrebbe tutelato.
Si parla già di “Google Tax all’italiana”, anche se sul sito della FIEG si lascia intendere che le società che su occupano della produzione e della distribuzione di rassegne stampa, ma non c’è il distinguo necessario tra l’utilizzatore di tipo commerciale e di tipo non commerciale. Aspetto importante, se si considera che sul ramo web l’informazione è spesso sinonimo di citazione di contenuti pubblicati su altri siti web. Quindi chi ha un blog e cita un contenuto di un autorevole quotidiano sulla sua pagina va differenziato o no da un altro tipo di informazione? Insomma, i confini di questa iniziativa non sono così netti, ma al momento le logiche di cartello non possono passare in secondo piano. I soggetti privati potrebbero perciò allearsi, in modo da non garantire il riutilizzo dei contenuti.
A titolo personale, il mercato dell’informazione andrebbe tutelato.
ciao un ottimo blog e un ottimo template vieni a visitare il mio www.fastubuntu.blogspot.com cosi potremo scambiarci i link che ne dici ciao
RispondiElimina