In seguito alla delibera dell'autorità garante per le comunicazioni (Agcom) 668/2011, nella quale è prevista la regolamentazione della pubblicazione in rete dei documenti protetti da copyright. La delibera, in particolare, prevede che nel momento in cui viene rilevata una violazione del copyright, il proprietario dello spazio web ha 48 ore di tempo per rimuovere il contenuto, pena la cancellazione dello stesso dal sito, blog, portale, pagina privata, dopo un dibattimento in contraddittorio tra le due parti, da svolgere entro cinque giorni dalla notifica della violazione.
La delibera, primo caso al mondo di censura allo spazio web, è stata approvata dall'Agcom il 6 Luglio 2011 ed ha subito scatenato le proteste degli utenti, che hanno levato una voce sola per combattere quella che viene definita una legge bavaglio, con il fine di applicare la censura ad un modo che fino ad ora è stato libero di compiere i propri passi, garantendo a tutti gli utenti la massima libertà di espressione e di confronto.
In Italia non è certo questo il primo tentativo di censurare internet, ma è sicuro che questa delibera non è affatto in linea con quelli che sono i principi base della libera circolazione delle informazioni, ma si pone l'obiettivo di controllare i contenuti, ma soprattutto la discrezionalità di chiudere o meno uno spazio che dovrebbe essere assolutamente libero.
Per far fronte a questa privazione di diritti si è subito creata una rete di protesta, il cui comitato promotore è “Sitononraggiungibile”, che è culminata il 6 luglio con la manifestazione alla quale hanno aderito molte sigle politiche, dell'associazionismo, dei movimenti, ma anche personaggi dello spettacolo, giornalisti e tantissima gente comune. Ma la serata del 6 Luglio non è stata l'unica iniziativa organizzata, infatti in pochi giorni si è riusciti a raccogliere 18000 adesioni alla petizione inviata all'Agcom, per rifiutare categoricamente un'azione non degna di una democrazia moderna ed al passo con i tempi.
Larga intesa è stata raggiunta tra i manifestanti, di qualsiasi credo politico e religioso, perché mai come in questo caso, si è sentita forte la necessità di ribadire un concetto molto importante e cioè che questa è una cosa che interessa tutti, poiché è volta a ledere uno dei diritti fondamentali dell'uomo del terzo millennio.
Dopo il tam tam mediatico dei giorni precedenti all'approvazione della delibera, il 6 Luglio, nella Domus Talenti a Roma, Sitononraggiungibile ha organizzato una manifestazione di protesta, trasmessa in diretta streaming su oltre 100 siti, alla quale hanno preso parte personaggi del calibro di Dario Fo, Antonio Di Pietro, Emma Bonino, Vincenzo Vita, Nicola D'Angelo,Alessandro Gilioli, Peter Gomez, Giulia Innocenzi, Roberto Natale, Luca Nicotra, Flavia Perina, il Piotta, Franca Rame, Fulvio Sarzana, Marco Scialdone, Guido Scorza, Mauro Vergari, Carlo Verna, Vittorio Zambardino e molti altri ancora.
La diretta su internet è stata molto seguita, basti pensare che nella prima mezz'ora di trasmissione erano già 15000 le persone collegate ed erano migliaia i Tweet lanciati in rete per fare pubblicità all'incontro.
Le voci dei partecipanti si sono fatte eco le une con le altre, ribadendo sempre lo stesso principio di libertà, fortemente messo a rischio da questo atto, naturalmente non sono mancate le sfumature, che hanno però solo fatto da cornice.
La delibera, primo caso al mondo di censura allo spazio web, è stata approvata dall'Agcom il 6 Luglio 2011 ed ha subito scatenato le proteste degli utenti, che hanno levato una voce sola per combattere quella che viene definita una legge bavaglio, con il fine di applicare la censura ad un modo che fino ad ora è stato libero di compiere i propri passi, garantendo a tutti gli utenti la massima libertà di espressione e di confronto.
In Italia non è certo questo il primo tentativo di censurare internet, ma è sicuro che questa delibera non è affatto in linea con quelli che sono i principi base della libera circolazione delle informazioni, ma si pone l'obiettivo di controllare i contenuti, ma soprattutto la discrezionalità di chiudere o meno uno spazio che dovrebbe essere assolutamente libero.
Per far fronte a questa privazione di diritti si è subito creata una rete di protesta, il cui comitato promotore è “Sitononraggiungibile”, che è culminata il 6 luglio con la manifestazione alla quale hanno aderito molte sigle politiche, dell'associazionismo, dei movimenti, ma anche personaggi dello spettacolo, giornalisti e tantissima gente comune. Ma la serata del 6 Luglio non è stata l'unica iniziativa organizzata, infatti in pochi giorni si è riusciti a raccogliere 18000 adesioni alla petizione inviata all'Agcom, per rifiutare categoricamente un'azione non degna di una democrazia moderna ed al passo con i tempi.
Larga intesa è stata raggiunta tra i manifestanti, di qualsiasi credo politico e religioso, perché mai come in questo caso, si è sentita forte la necessità di ribadire un concetto molto importante e cioè che questa è una cosa che interessa tutti, poiché è volta a ledere uno dei diritti fondamentali dell'uomo del terzo millennio.
Dopo il tam tam mediatico dei giorni precedenti all'approvazione della delibera, il 6 Luglio, nella Domus Talenti a Roma, Sitononraggiungibile ha organizzato una manifestazione di protesta, trasmessa in diretta streaming su oltre 100 siti, alla quale hanno preso parte personaggi del calibro di Dario Fo, Antonio Di Pietro, Emma Bonino, Vincenzo Vita, Nicola D'Angelo,Alessandro Gilioli, Peter Gomez, Giulia Innocenzi, Roberto Natale, Luca Nicotra, Flavia Perina, il Piotta, Franca Rame, Fulvio Sarzana, Marco Scialdone, Guido Scorza, Mauro Vergari, Carlo Verna, Vittorio Zambardino e molti altri ancora.
La diretta su internet è stata molto seguita, basti pensare che nella prima mezz'ora di trasmissione erano già 15000 le persone collegate ed erano migliaia i Tweet lanciati in rete per fare pubblicità all'incontro.
Le voci dei partecipanti si sono fatte eco le une con le altre, ribadendo sempre lo stesso principio di libertà, fortemente messo a rischio da questo atto, naturalmente non sono mancate le sfumature, che hanno però solo fatto da cornice.
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