Il cervello dell'uomo e la potenza dei computer..ecco come si evolvono le velocità nell'era volatile
Sono tempi duri solo per l’economia mondiale, ma le critiche iniziano ad intaccare anche la tecnologia della comunicazione, dove finora sono state cantate solo le lodi. Un articolo dello storico Niall Ferguson, pubblicato sull’ultimo numero di Newsweek, inizia con un titolo che ha già tutto da dire: “World on Wi- Fire”. L’articolo dice che la potenza dei computer è cresciuta in un modo inverosimile, come l’estensione della rete che collega gli esseri umani, che le 50 miliardi di email spedite nel mondo nel 2006 sono diventate 300 miliardi nel 2010. Ma il cervello umano è rimasto più o meno lo stesso di sempre rispetto al suo antenato di 200 mila anni fa, quel cervello che ha la tendenza di cambiare spesso umore, passa con facilità dall’odio all’amore, dalla paura all’avidità e così via. Il mondo meraviglioso, piatto e interconnesso descritto dai cavalieri di Amazon, Apple, Facebook e Google non sta emergendo, ma rischia di nascere un epoca dove l’incertezza umana viene elevata all’ennesima potenza. Stiamo per entrare nell’era della volatilità, nella finanza, nella politica e nelle relazioni umane. Niall Ferguson non propone soluzioni, ma solo di proporre il tema del governo dei nuovi media.
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