Dopo il porno attacco che aveva gettato nel panico più totale numerosissimi utenti di Facebook, tutto è ritornato alla normalità, grazie alla bravura dei tecnici del “sito in blu” che hanno risolto la vulnerabilità cross-site scripting (XSS). Bloccato perciò il cosiddetto “hot spam” che ha messo duramente a repentaglio la sicurezza del social network per antonomasia.
I malintenzionati erano stati in grado di trasformare i classici feed presenti in homepage in una cascata di fotografie pornografiche o di violenza sugli animali. Tutto ciò mediato da link. Scendendo nei dettagli, possiamo dirvi che l’attacco avrebbe aggredito i sistemi di sicurezza del sito, tramite una stringa di codice Java Script. Gli iscritti al sito in bluavrebbero copiato e incollato il codice nella barra degli indirizzi inavvertitamente, aprendo le porte di Facebook agli hacker.
Secondo quanto sostengono i manager di Facebook vi sarebbero tutti gli estremi per intraprendere un’azione legale nei confronti dei responsabili, di cui si conosce la loro identità, visto che sono stati individuati grazie ad esperti in materia di sicurezza, assunti da Zuckerberg.
Da diverse fonti si è venuto a sapere che nessun membro del collettivo Anonymous è stato coinvolto, come inizialmente si pensava, visto che non molto tempo fa l’organizzazione di hacker in questione aveva promesso di attaccare la piattaforma creata da Mark Zuckerberg.
I malintenzionati erano stati in grado di trasformare i classici feed presenti in homepage in una cascata di fotografie pornografiche o di violenza sugli animali. Tutto ciò mediato da link. Scendendo nei dettagli, possiamo dirvi che l’attacco avrebbe aggredito i sistemi di sicurezza del sito, tramite una stringa di codice Java Script. Gli iscritti al sito in bluavrebbero copiato e incollato il codice nella barra degli indirizzi inavvertitamente, aprendo le porte di Facebook agli hacker.
Secondo quanto sostengono i manager di Facebook vi sarebbero tutti gli estremi per intraprendere un’azione legale nei confronti dei responsabili, di cui si conosce la loro identità, visto che sono stati individuati grazie ad esperti in materia di sicurezza, assunti da Zuckerberg.
Da diverse fonti si è venuto a sapere che nessun membro del collettivo Anonymous è stato coinvolto, come inizialmente si pensava, visto che non molto tempo fa l’organizzazione di hacker in questione aveva promesso di attaccare la piattaforma creata da Mark Zuckerberg.
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