Tra le tematiche di cui si dibatte maggiormente, quella della privacy ricopre un certo ruolo di spicco. E quando parliamo di privacy non ci riferiamo sempre all’ambito informatico, dato che la gestione dei dati sensibili coinvolge più campi. In ogni caso, soprattutto in Rete, la tutela dei dati sensibili è di cruciale importanza, perciò l’attenzione è d’obbligo.
Con questo post intendo a tal proposito segnalare l’interessante proposta di Kyocera, società molto apprezzata negli Usa, che si accinge a lanciare sul mercato uno smartphone senza altoparlanti, in grado di tutelare la privacy del suo possessore.
Come, direte voi?
Beh, alla base della tecnologia di questo telefono, c’è una logica secondo cui le vibrazioni prodotte dallo smartphone a contatto con l’orecchio del suo possessore a far percepire il suono. Nello specifico, i suoni percepiti non sono altro che vibrazioni dell’aria che arrivano al timpano e vengono codificati dal nostro cervello. La proposta di Kyocera funziona anche se l’utente non si toglie il berretto e gli auricolari.
Al momento non si conosce ancora il nome di questo dispositivo, anche se è chiaro che debuttera prima in Giappone tramite KDDI e poi in Europa.
Con questo post intendo a tal proposito segnalare l’interessante proposta di Kyocera, società molto apprezzata negli Usa, che si accinge a lanciare sul mercato uno smartphone senza altoparlanti, in grado di tutelare la privacy del suo possessore.
Come, direte voi?
Beh, alla base della tecnologia di questo telefono, c’è una logica secondo cui le vibrazioni prodotte dallo smartphone a contatto con l’orecchio del suo possessore a far percepire il suono. Nello specifico, i suoni percepiti non sono altro che vibrazioni dell’aria che arrivano al timpano e vengono codificati dal nostro cervello. La proposta di Kyocera funziona anche se l’utente non si toglie il berretto e gli auricolari.
Al momento non si conosce ancora il nome di questo dispositivo, anche se è chiaro che debuttera prima in Giappone tramite KDDI e poi in Europa.
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